Biomeccanica del movimento canino e condroprotettori
Sarà capitato anche a te di osservare un cane in movimento e notare quanto differiscono da noi nei movimenti e in tutti quei meccanismi di regolazione che rendono l’animale agile, scattante ed in perfetto coordinamento.
Tutto questo è reso possibile grazie al lavoro cooperativo e sinergico delle strutture di cui è composta l’articolazione, che per quanto complessa, permette al cane di svolgere le quattro principali andature, ovvero, passo, trotto, galoppo e ambio.
Le andature a loro volta possono essere classificate in; camminate, quando almeno una zampa e sempre appoggiata al suolo, oppure, saltate quando c’è una fase completa di sospensione da terra.
E’ facile intuire come lo stress articolare è più o meno intenso in base alle attività giornaliere svolte dal nostro cane e che quindi anche il tipo di alimentazione ed integrazione dovrà essere il più personalizzata possibile, al fine di non incorrere nelle varie patologie osteoarticolari più rappresentative quali, le displasie del gomito, del ginocchio e delle anche.
Per displasia s’intende una malattia congenita che consiste in un alterazione della crescita dei tessuti di cui e composta l’articolazione
Nei casi meno gravi non è visibile la sintomatologia, mentre nelle displasie più severe la deambulazione è compromessa, rendendo necessario l’intervento chirurgico in quanto c’è altra soluzione.
La prevenzione primaria delle patologie osteoarticolari del cane consiste nell’agire su due fattori principali, il controllo del peso ovvero evitare l’obesità nei cani in fase di crescita facendo sì da non andare a sovraccaricare la struttura articolare ed il bilanciamento nutrizionale, dove il deficit delle vitamine A e D, oltre che al Calcio, nella prima fase della crescita possono portare a problemi di sviluppo osteoarticolare.
In condizione di patologia osteoarticolare conclamata, vengono spesso suggeriti dal veterinario i noti condroprotettori.
Quest’ultimi sono dei supplementi dietetici sicuri, costituiti principalmente da Glucosammina e Condroitina solfato, dove la prima stimola la sintesi di proteoglicani e collagene nei condrociti, mentre il secondo oltre ad essere glicosaminoglicano più abbondante presente nella cartilagine, ha la capacità di inibire gli enzimi che degradano la matrice cartilaginea ed il fluido sinoviale.
L’utilizzo di quest’integratori quindi, può risultare di certo utile al fine di contrastare e rallentare la progressione degenerativa della patologia osteoarticolare.
Al momento però, non ci sono ancora studi che chiariscono l’effettiva utilità dei condroprotettori nello svolgere un’azione preventiva, mentre molto utile può rivelarsi l’utilizzo di Omega-3, ovvero acidi grassi che hanno la capacità di ridurre l’infiammazione portando così ad un minor rischio di sviluppare artrosi.
L’integrazione degli Omega-3 è spesso richiesta anche quando un cane artritico segue una dieta di mantenimento formulata con questi acidi grassi, la motivazione è che spesso risultano insufficienti per raggiungere il livello minimo terapeutico.
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